Le sere d’estate erano perfette per giocare a nascondino: facendo finta di contare correttamente con le dita a ventaglio sugli occhi aperti che , per regola, dovevano essere chiusi , a metà filastrocca di numeri che sciorinavamo velocemente, eravamo appostati per scovare il primo dei tonti, lo sapevamo già chi era il predestinato, eccome non saperlo in quella sequela felice di accadimenti che ci regalava LA STRADA!?
Casa, scuola di vita, catechismo, parentele, mamme , nonne, zie, amori, sogni..tutto passava per la strada. Senza porte, portoni usci sprangati, era tutto là alla luce del caldo sole di giugno, quando iniziavano le vacanze scolastiche. La casa più sgangherata era la nostra casa preferita: raggiungibile direttamente dalla strada, naturalmente i signori risiedevano ai piani alti, la casa dove abitavano monelli che per noi erano degli autentici Dei: intoccabili perché incredibilmente furbi e destri che potevano di tutto nei giochi inventati e da…
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